L’interdisciplinarità è bella e tutto quanto…

Parliamone seriamente

Ho una confessione da fare. Ho da dire una cosa sull’interdisciplinarità, soprattutto all’esame di maturità:

“𝗘’ 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗺𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗮 𝗿𝗼𝗺𝗽𝗲 𝗶 𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶”.

Spieghiamoci.

Ovviamente uno legge, che so, “Il sistema periodico” e, notando con quanta facilità e scioltezza Levi passi dalla chimica alla letteratura e alla storia, pensa: “Mamma mia, si va dai Profeti al cloruro di ammonio! Questa è cultura, questo dovrebbero insegnare a scuola!”.

Verissimo. Però ci sono alcune considerazioni da fare. La prima è che Levi sta scrivendo cosa e come gli pare. Le sue sono libere associazioni, ricordi, pensieri che mette su carta seguendo il filo dei propri pensieri.

Se qualcuno gli avesse detto: “Questo è il cromo, fammi vedere come spazi, poi ti metto un voto” non so se avremmo mai avuto “Il sistema periodico”. Né quando Levi studiava il cloruro d’ammonio gli rompevano le scatole con le attestazioni dei sali in letteratura.

Non esiste situazione, se non alla maturità, in cui si prende un oggetto e cerco di spaziare il più possibile, dando mostra di non si sa bene cosa.

Se andiamo al museo di storia naturale, vuoi o non vuoi i nostri discorsi riguarderanno gli animali, gli scheletri, gli habitat, la biologia. Se poi usciamo e andiamo alla pinacoteca, ci ritroveremo a parlare di Caravaggio, Michelangelo e compagnia. Ci possono essere sovrapposizioni, interessanti detour, ma non è che ci si mette scientemente a cercare di mollare il prima possibile la storia dell’arte per parlare di chimica e poi passare a storia.

Voglio dire che tutto a scuola deve rimanere compartimentato? No, per carità di Dio. Il mondo non è diviso in categorie e studiare le leggi della fisica a partire dagli archi romani mica è una brutta idea. Oppure la biologia alla base delle malattie che piagavano i naviganti ai tempi di Magellano.

Però a questo punto c’è da aggiungere un’ulteriore cosa: per capire la biologia dello scorbuto bisogna avere delle basi. Non parli dello scorbuto, di vitamina, di metabolismo, di cellule, di punto in bianco: hai bisogno che uno studente prima studi biologia di per sé. Il che vuol dire fare una corso di biologia, altrimenti si rimane, nel migliore dei casi, nel general-generico.

Quindi, in sintesi: aperture e approfondimenti e collaborazioni su materie diverse vanno benissimo quando hanno un senso evidente, ma farla diventare una moda e ossessionarcisi, no, grazie. Le chiacchiere brillanti dove tout se tient le lasciamo ai salotti da accademia secentesca.

Immagine: Cristiano Banti, 1857